venerdì 13 aprile 2012

...fare come un equilibrista...

"Ma voi non vi sentite un po' scoglionati? O sono io?". A me ogni tanto capita, ma poi mi passa; invece stavolta...
"Non sei tu che sei scoglionata, è l'Italia ad esserlo", mi dice un mio caro amico.
Ecco, non mi sento più sola e anormale, ma non più felice. Anzi. Questa brutta sensazione di precarietà mi fa stare davvero male, preoccupata; e il punto è...da dove si inizia a cambiare le cose? Qual è il punto da cui partire per risollevarmi e risollevarci? Per ora non lo so, mi vengono in mente solo delle 'utopie', il classico "mollo tutto e vado a vivere in campagna/montagna", che reputo un'idea bella e condivisibile, e che vorrei prendere sul serio, ma che ora per me sarebbe come una fuga da tutto questo, ed io non voglio sfuggire. Vorrei poter almeno iniziare a raccogliere i frutti di tanto sacrifici, non solo miei...
I periodi di crisi hanno, secondo me, molti lati negativi ed alcuni lati positivi. Partiamo coi primi: tutte le preoccupazioni e le paure e le insicurezze del mondo vengono a galla, soprattutto quelle in ambito sentimentale. Mi vorrà bene? Gli piacerò? Fa queste cose con me perchè le faceva anche con quell'altra, ma era più felice. Vuole che io sia come le altre. Sta con me, ma in realtà vorrebbe stare con un'altra e si sta convincendo che sta bene con me, ma non è così, e presto lo scoprirà e soffriremo. Non mi dice mai che mi ama, quindi non mi ama. Lei, lei, lei: non potrò mai essere lei. Oddio, dormo dove hanno dormito 'loro', mangiato 'loro', riso 'loro'...no, no, no! Sì, c'è una componente di insicurezza che va oltre il momento storico che viviamo, e che io sto cercando di scacciar via, ma non ci riesco. Cioè, ci riesco a volte, altre volte avrei bisogno di un mattoncino di fiducia anche qui.
L'altra gamma di insicurezze riguarda la propria vita (complice anche l'età, ormai a metà fra gli -enta e gli -anta): non ho combinato nulla! sono un fallimento! sono una persona banale e senza qualità!
Poi ci sono gli aspetti positivi, forse uno, l'unico: quando intorno fa tutto schifo, è tutto difficile, almeno per me, nell'incazzatura e nella confusione generale emerge come un'ultima speranza; una speranza di fare, di rialzarsi, di scacciare i cattivi pensieri e di godere delle piccole cose. Una creatività, di non essere per forza negativi, perchè tutto è negativo, ma di essere sempre se stessi, anche se tutto sembra sovrastarti. Io non sono un genio, non ho mille virtù, non eccello in nulla; curo, però, la mia intelligenza, i miei neuroni, il mio cervello e la mia anima. è dura, lo so. Ma è come fare l'equilibrista, è un lavoro.



mercoledì 25 gennaio 2012

donna e femmina

Oggi la mia parte razionale fa a botte con quella irrazionale, ma più del solito, molto più del solito...Credo che la colpa sia di quell'età non vissuta, di quelle tappe che non ho voluto e potuto vivere, che ora si ripresentano tutte insieme, con violenza...Come i capricci di una bambina, nel corpo di una donna, come i desideri di adolescente nella testa di una donna matura...Il fatto è che non so come si risolve...cioè...forse lo so...ma ci vuole tanta pazienza, forse di più di quella che io mi vanto di avere...

mercoledì 18 gennaio 2012

ANCHE IO SONO UN EROE


Sono un'eroina anche io. In un momento in cui ci siamo talmente abituati ad una diffusa mancanza di responsabilità, per cui l'eroe è chi dice una cosa giusta in un momento difficile (vedi la vicenda di Costa Crociere), non siamo forse tutti eroi? noi che la mattina andiamo a lavorare, per due lire, che fatichiamo e facciamo debiti per pagare le tasse, che facciamo la raccolta differenziata, non compriamo prodotti Nestlè, stiamo attenti a quel che beviamo, cerchiamo ancora di fare cultura, siamo sensibili alle idee nuove, ma speriamo sempre nella giustizia e nell'uguaglianza; noi che gli unici festini che facciamo sono quelli a casa nostra, con amici di una vita o con quelli appena conosciuti. Ed io che oggi sto ingoiando un grossissimo rospo, invece di incazzarmi ed urlare...non sono forse una bravissima e razionalissima eroina come WW???

domenica 12 giugno 2011

copioni e copie

"Amò, quando escono m'accompagni a vedè i quadri?".
"Se non c'ho impegni più importanti..."
Non è una coppia in procinto di sposarsi che deve addobbare le pareti casalinghe. Sono due giovincelli, che non arrivano ai 18 anni, sul trenino che porta da Roma a Ostia. Domenica mattina. Lui la bacia, la abbraccia, la tocca, la asfissia per tutto il viaggio, ma a quella semplice domanda la sua testa (ed anche il suo corpo) fanno un balzo indietro, come per dire "no, bella mia, stai buonina, mi stai chiedendo troppo, io ho i miei spazi". è una conferma: le donne fin dalla nascita vengono catapultate nel mondo, perchè chi le getta nella vita sa che sapranno affrontare tutto e tutti, cadere e rialzarsi, inventarsi, capire e capirsi, stupire. E che per loro tutto sarà sempre nuovo, anche una minestra riscaldata. Loro, gli uomini, fanno prima una riunione segreta (vorrei capire dove e con chi...magari mi apposto in qualche reparto maternità): alcune istruzioni e poi...il COPIONE, quello con le frasi valide per ogni situazione, per ogni donna e per ogni storia!!!

ps. stesso trenino, al ritorno. I miei occhi incrociano quelli di un ragazzetto che è la COPIA esatta del mister che tanto ha tenuto banco, qualche tempo fa. Pensate che se gli dico che da grande diventerà maledettamente bello e altrettanto stronzo, riuscirò a salvare almeno la ragazzetta tutta apprecchio e occhioni che lo ha guardato adorante da Ostia Lido a Porta S. Paolo???

martedì 7 giugno 2011

vegetale e animale..

oggi fuori dalla finestra vedo solo un grande rimpianto...è come una goccia d'acqua gigante che ingloba tutta la mia sede di lavoro...io sto dentro la goccia, è umido, fa fresco, guardo fuori e...la visuale è sfocata. Sfocata perchè quel ricordo è sfocato (troppo tempo che non ti vedo); sfocata perchè quella storia non è mai nata (cioè, è nata per te, ma con qualcun altro); sfocata perchè tu sei felice, ed io decisamente non trovo pace. Avrei fatto quella passeggiata e ti ho dato il meglio di me. Forse oggi la tapparella è da abbassare subito.

lunedì 6 giugno 2011

la finestra di fronte...

no, no...nessun film e nessun Raoul Bova alla finestra (che, andrò controcorrente, ma a me non piace!). Si tratta, invece, di quel simpatico signore del quinto piano che, puntuale come un orologio svizzero, esce alle 11,49 per fumarsi una sigaretta. Oddio, magari esce anche altre volte, ma io lo vedo solo alle 11,49. Sarà perchè a quell'ora io, in ritardissimo su tutti i tempi della 'seconda colazione', mangio il mio yogurth magro, mi volto a destra e inizio a perdermi in qualche pensiero...sarà che di fronte, oltre al signore che fuma, e dietro ai palazzi, si intravede una bella collina verde, piena di vegetazione...e mi viene voglia di aria fresca, di montagna, di bere a qualche sorgente di acqua pura...Insomma...la finestra di fronte è un modo per evadere da questo grigiore...

domenica 5 giugno 2011

Guccini e inizio...

sì, beh...Guccini un po' c'entra nel senso che, in questa giornata un po' strana, mi è tornata in mente quella magica poesia che è 4 stracci..."e guardo fuori dalla finestra"...è un'attività che svolgo spesso, ci ho riflettuto solo oggi. e allora ho capito che sono spettatore di questo mondo, ma voglio esserne anche protagonista, raccontare quel che vedo dalla finestra- di casa, del lavoro, dell'autobus- e rendere protagonista quel che vedo, che tocco, che mi colpisce. Insomma, uso questo blog un po' come un esercizio per far emergere emozioni che- almeno io- in questo mondo, fatico a far venire a galla. Ora, per esempio, guardo fuori e...mi commuovo per la prima piantina che è arrivata ad ornare il mio terrazzo nuovo nuovo, una piantina di peperoncino, ancora tutta foglie, piccole, minuscole, che presto saranno adornate di fiori e poi di 'frutti' rossi...E capisco che solo l'inizio di quel che voglio...